sabato 16 febbraio 2008

Buona la prima

« L'uso che Biagi, come si chiama quell'altro...? Santoro, ma l'altro... Luttazzi, hanno fatto della televisione pubblica, pagata coi soldi di tutti, è un uso criminoso. E io credo che sia un preciso dovere da parte della nuova dirigenza di non permettere più che questo avvenga. »
Silvio Berlcusconi, durante una conferenza stampa in occasione di una visita ufficiale a Sofia (Bulgaria), 18 aprile 2002

« Il presidente del Consiglio non trova niente di meglio che segnalare tre biechi individui: Santoro, Luttazzi e il sottoscritto. Quale sarebbe il reato? [...] Poi il presidente Berlusconi, siccome non intravede nei tre biechi personaggi pentimento e redenzione, lascerebbe intendere che dovrebbero togliere il disturbo. Signor presidente, dia disposizioni di procedere perché la mia età e il senso di rispetto che ho verso me stesso mi vietano di adeguarmi ai suoi desideri [...]. Sono ancora convinto che perfino in questa azienda (che come giustamente ricorda è di tutti, e quindi vorrà sentire tutte le opinioni) ci sia ancora spazio per la libertà di stampa; sta scritto - dia un'occhiata - nella Costituzione. Lavoro qui in Rai dal 1961, ed è la prima volta che un Presidente del Consiglio decide il palinsesto [...]. Cari telespettatori, questa potrebbe essere l'ultima puntata del Fatto. Dopo 814 trasmissioni, non è il caso di commemorarci. »
Enzo Biagi, replica nella puntata de "Il Fatto", 18 aprile 2002

«
Mi sono battuto perché Biagi non lasciasse la televisione, ma alla fine prevalse in lui il desiderio di poter essere liquidato con un compenso molto elevato»
Silvio Berlusconi, intervistato dal direttore del tg1 Riotta, 15 febbraio 2008


Che pezzo di merda..

giovedì 14 febbraio 2008

Menomale che Silvio c'è




Ebbene si, la campagna elettorale televisiva è formalmente cominciata.

Ad inaugurarla è stato il candidato premier del Partito delle Libertà,
S. Berlusconi, che 2 sere fà è stato ospite di Bruno Vespa e del suo
interessantissimo programma. Slogan: "Rialzati Italia"

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Ovviamente, per questioni di par conditio, il suddetto salotto
televisivo ha visto sfilare, il giorno seguente, il leader del Partito
Democratico, W. Veltroni - di oggi la notizia di un'intesa con Di
Pietro. Slogan: "Si può fare"

Varie (ed al solito fantasiose) le tematiche trattate dal primo,
diverse, ma con qualche punto di intersezione, quelle del secondo.

Preme rammentare che con la locuzione di "campagna elettorale (televisiva)" s'intende espressamente "mucchio di minchiate intenzionalmente rigurgitate senza soluzione di continuità, allo scopo di persuadere i più increduli del fatto che se una cosa viene ripetuta n volte implica la sua veridicità"

A tale definizione si accompagna spesso il fatto che più la minchiata sparata è grande, più la gente si convince che sia vera, in quanto è consuetudine pensare che nessuno oserebbe mai ingannare in misura eccedente l'umana razionalità, quasi fosse un insulto. E lo è.

Leggete dunque con tutte le precauzioni del caso le seguenti:

-Berlusconi promette l'abolizione dell'ICI sulla prima casa.
-Veltroni sfodera il bonus bebè (2500 € a figlio)

-Berlusconi intende detassare tredicesima, quattordicesima e straordinari
-Veltroni vuole riformare la legge 30 (la Biagi)

-Entrambi sono d'accordo sul dialogo per le riforme più importanti.


Chi la spunterà? chi riuscirà a raccontare ripetute cazzate senza mostrare segni di cedimento? La sfida sarà dura, nonostante il primo sembri destinato a vincere considerati i suoi 14 anni di allenamenti stremanti (le sue personali agenzie gli danno addirittura 15 punti percentuali di vantaggio in questa campagna elettorale: l'importante è che però ci si ricordi sempre della su citata definizione)

domenica 10 febbraio 2008

Election Day