sabato 13 dicembre 2008

Coincidenze Coincidenti




Roma, 12 dic. (Adnkronos)- Con questo sciopero la "Cgil sbaglia" perche' "contro la crisi" non servono "la piazza e il conflitto". Il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, boccia ancora una volta la scelta del sindacato guidato da Guglielmo Epifani di scendere in piazza contro le scelte del Governo sulla crisi economica che si sta abbattendo anche sul nostro Paese e, intervistato da 'Il Sussidiario.net', afferma: "In modo ostinato e preconcetto la Cgil si avvia ad uno sciopero generale del lavoro che non aiuta i lavoratori, non serve ad impostare una seria politica contro la crisi economica, accentua le divisioni anziche' favorire la convergenza di tutto il sindacalismo confederale attorno ad una politica riformista e di sviluppo"


EPIFANI: GRAVISSIMO CHE BERLUSCONI NON ABBIA INVITATO LA CGIL AL VERTICE
(AGI) - Roma, 12 nov. - "Quello che e' accaduto ieri sera, se confermato, e' gravissimo, una cosa senza precedenti". Il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani ha commentato cosi', parlando al direttivo dell'organizzazione, la notizia dell'incontro che sarebbe avvenuto ieri sera a palazzo Grazioli, fra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, alcuni ministri, la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia e i segretari di Cisl e Uil Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. "Il presidente Berlusconi dimostra cosi' di non avere alcun rispetto nei confronti dei suoi interlocutori, quando esprimono opinioni diverse dalle sue. [...]"



Dal Piano di Rinascita Democratica, sequestrato a M. Grazia Gelli nel luglio del 1982:

3) "Per quanto concerne i sindacati la scelta prioritaria è fra la sollecitazione alla rottura, seguendo cioè le linee già esistenti dei gruppi minoritari della CISL e maggioritari dell'UIL, per poi agevolare la fusione con gli autonomi in una libera confederazione, oppure, senza toccare gli autonomi, acquisire con strumenti finanziari di pari entità i più disponibili fra gli attuali confederali allo scopo di rovesciare i rapporti di forza all'interno dell'attuale trimurti.[...]"

sabato 1 novembre 2008

A volte ritornano.



Perdonate la lunga assenza.

Mi ha colpito un articolo (link) pubblicato in data odierna sul sito web de l'Unità, che accompagna in qualche modo la materia da me trattata nel post precedente.
Buona lettura. 


venerdì 11 luglio 2008

Divulgazione P2-Peer





Nel 1877 fu istituita dal Gran maestro Giuseppe Mazzoni (deputato del Parlamento del Regno d'Italia) una loggia massonica, la loggia "Propaganda", che riuniva al suo interno politici e banchieri del Regno d'Italia.
Nel 1893 diversi banchieri legati alla loggia si resero protagonisti di uno scandalo che mise in luce gravi irregolarità di natura amministrativa.
Nel 1925 le leggi fasciste abolirono la libertà di stampa e di associazione, e portarono dunque al forzato scioglimento della loggia Propaganda, che vide nuova luce soltanto con la caduta del fascismo e con una nuova denominazione: prese il nome di "Propaganda 2" (P2).
Il fine di tale loggia segreta era quello di sovvertire l'ordine sociale, politico ed istituzionale del Paese. Una svolta in tal senso si ebbe con l'arrivo di Licio Gelli, il quale trasformò la loggia in un punto di raccolta di imprenditori e funzionari statali di ogni livello.
Il 17 marzo 1981, nell'ambito di un'inchiesta sul presunto rapimento dell'avv. Michele Sindona, i giudici Colombo e Turone, fecero perquisire la villa di Gelli ad Arezzo; nell'operazione, la Guardia di Finanza, scoprì fra gli archivi del Gran maestro una lista di 932 iscritti alla loggia P2 (anni dopo Gelli confermò l'esistenza di una seconda lista, per un totale di 2400 adepti alla loggia) ed un documento intitolato "Piano di rinascita democratica", che conteneva una sorta di ruolino di marcia per la penetrazione di esponenti della loggia nei settori chiave dello Stato.
Tra i 932 iscritti, spiccavano i nomi di 44 parlamentari, 3 ministri dell'allora governo, 12 generali dei Carabinieri, 5 generali della GdF, 22 generali dell'esercito italiano, diversi magistrati, giornalisti ed imprenditori. Vale la pena ricordarne alcuni:
.Silvio Berlusconi (tessera n. 1816, foto);
.Vittorio Emanuele di Savoia;
.Maurizio Costanzo;
.Fabrizio Cicchitto (capogruppo alla Camera del Popolo delle Libertà);
.Massimo Donelli (attuale direttore di Canale5);
.Angelo Rizzoli (fondatore della Rizzoli Editore);
.Gustavo Selva (il tipo dell'ambulanza e della soppressione del 25 aprile)



Altresì interessanti risultano alcuni passaggi del suddetto documento "Piano di rinascita democratica". Alcuni obiettivi previsti dal piano sono stati perfettamente realizzati durante gli ultimi trent'anni. Eccoli:
-Acquisire settimanali di battaglia;
-Coordinare tutta la stampa provinciale e locale;
-Coordinare molte TV via cavo;
-Dissolvere la RAI-TV;
-Eliminazione delle festività infrasettimanali e dei relativi ponti;
-Concessione di forti sgravi fiscali ai capitali stranieri (fondamentale per chi ha soldi all'estero, magari sporchi, ndr);
-Modifica della Costituzione per stabilire che il Presidente del Consiglio è eletto dalla Camera all'inizio di ogni legislatura e può essere rovesciato soltanto attraverso elezioni del successore;
-Divieto di pagamento di pensioni prima dei 60 anni;
-Creazione di 2 grandi partiti, uno di destra e uno di sinitra ed eliminazione delle ali estreme (NEW)

Licio Gelli
, agli arresti domiciliari, intervistato nel 2003 dichiarò:
"Ho una vecchiaia serena. Tutte le mattine parlo con le voci della mia coscienza, ed è un dialogo che mi quieta. Guardo il Paese, leggo i giornali e penso: ecco qua che tutto si realizza poco a poco, pezzo a pezzo. Forse sì, dovrei avere i diritti d'autore. La giustizia, la tv, l'ordine pubblico. Ho scritto tutto trent'anni fa"

Nel dicembre 2007, Studio Aperto se ne uscì con un "Esclusivo! Intervista a Licio Gelli". Il giornalista(?), dopo i convenevoli del caso, domandò all'ex Gran maestro della P2 (condannato per procacciamento di notizie contenenti segreti di Stato, calunnia nei confronti dei magistrati milanesi Colombo, Turone e Viola, tentativi di depistaggio delle indagini sulla strage alla stazione di Bologna, bancarotta fraudolenta -Banco Ambrosiano):
"Allora, cosa ne pensa del nuovo film di George Clooney?"

...

domenica 6 luglio 2008





“…l’Italia è una penisola bagnata da tre mari e prosciugata da Tremonti…”


Che l'avv. Giulio Tvemonti, Ministro dell'Economia e delle Finanze, ci capisse in realtà ben poco di economia e finanze, è un fatto oramai assodato.

Forte sostenitore di misure protezionistiche nei confronti delle economie indocinesi, padre della pornotax, Tvemonti partorì la sua più brillante idea nel 2002, quando propose alla BCE l'emissione di banconote da 1 e 2 euro, al posto delle attuali monete metalliche. L'allora presidente della BCE, Wim Duisenberg, scoppiò a ridere, il nostro Ministro capì di aver fatto una pessima figura, e torno sui suoi passi.
In effetti, chi non s'intende di economia, come appunto il ministro dell'economia, potrebbe non sapere che le uniche monete sulle quali lo Stato ha l'agio sul reddito derivante dall'emissione delle stesse (signoraggio), sono quelle metalliche. Diversamente, il reddito che deriva dalle monete cartacee è appannaggio della Banca Centrale Europea, che le emette.
Nel corso dei vari governi Berlusconi, il nostro Ministro, che già manifestò la propria contrarietà a tali misure, varò diversi condoni fiscali per i quali ricevette, financo, una denuncia da parte dell'UE.

Non mancano, ovviamente, recenti geniali trovate degne di nota.

Nell'ultimo Dpef (Documento di programmazione economica e finanziaria), ha fissato l'inflazione programmata all'1,7% per il 2009, ed all'1,6% per i due anni successivi. A chi gliene ha chiesto i motivi ha risposto:
"Se volete sapere perché l'inflazione programmata è stata fissata all'1,7%, vi do un numero di telefono: componetelo, vi risponderà la Bce, e vi spiegherà qual é il motivo tecnico per cui ci chiede di inserire nei documenti di finanza pubblica questa indicazione".
Ovviamente il "motivo tecnico" al quale il Ministro allude, è il fatto che l'inflazione programmata indica un obiettivo che si tenta di raggiungere. Ha però dimenticato che, ad oggi, l'inflazione reale è del 3,8% in Italia, e gli esperti economici prevedono che quella media europea possa scendere non al di sotto del 2,6% nel 2009. Dal 1993 al 2007, lo scarto medio delle inflazioni programmate dall'inflazione reale è stato dello 0,5% circa. L'anno prossimo, ipotizzando un'inflazione al 3%, lo scarto sarà invece di 1,3 punti percentuali.
Ma la cosa più simpatica, è che, come molti di voi sapranno, i rinnovi dei salari vengono fatti sulla base dell'inflazione programmata, non di quella reale. Tradotta in moneta, la perdita di potere d'acquisto che subirà un salario di 25 mila euro in 3 anni, sarà pari a circa 1500 €.

Nelle prossime puntate analizzeremo altri due significativi provvedimenti presi dal nostro Tvemonti: la card per gli anziani (moderna rivisitazione della tessera annonaria), e la tassa "Robin Hood".

martedì 1 luglio 2008

Rialzati Italia, e scappa via; magari in Spagna, chessò.


Buongiorno, oggi è il primo luglio 2008.
L'inflazione è al 3.8% su base annua (la più alta degli ultimi 12 anni) , il prezzo del petrolio è di circa 135$ al barile (nel '99 stazionava sui 10$), e con buona probabilità toccherà i 170$ entro la fine dell'estate.
Il PIL per capita italiano continua la sua regressione in rapporto alla media europea (100): 107 nel 2004, 105 nel 2005, 103 nel 2006, 101 oggi; nell'UE-27 siamo stati sorpassati praticamente da tutti, fuorchè da Grecia (98) e Portogallo (75).
Sfortuna, iella, sciagura, maledizione o, più semplicemente, crisi, intesa come depressione del sistema economico.
Sono trascorsi 54 giorni dal giorno in cui è entrato in carica il governo Berlusconi IV (8 maggio 2008), e 41 dalla prima riunione del Consiglio dei Ministri, a Napoli (21 maggio 2008).
Vediamo come il governo ha inteso ad oggi rimediare alla situazione di grave recessione economica che sta colpendo il nostro Paese, e quali sono i provvedimenti di massima urgenza in fase di attuazione:

1) ddl intercettazioni: divieto assoluto della pubblicazione delle intercettazioni da parte dei giornalisti, con pene fino a 3 anni di carcere e sanzioni fino a 465 mila euro per gli editori dei giornali.
Divieto di utilizzo delle intercettazioni, da parte degli inquirenti, per i reati puniti con pene inferiori ai 10 anni.
Il fato ha voluto che tra questi rientrasse anche il reato di corruzione, per il quale il premier è indagato dalla procura di Napoli, sulla base di alcune intercettazioni telefoniche tra quest'ultimo e Saccà (presidente RAI Fiction).

2) Blocca-Processi: emendamento che sospende tutti i processi "minori" per reati commessi fino al 30 giugno 2002, tra cui quello in cui il premier è imputato a Milano per corruzione in atti giudiziari (caso Mills). Ma ancora, ovviamente, è soltanto una casualità.

3) Lodo Alfano (o Schifani bis): già approvato nel 2003, poi dichiarato incostituzionale e quindi annullato con sentenza della Corte Costituzionale nel 2004, il governo lo ripropone, cambiandone il nome: questa volta si chiamerà "Alfano". Il lodo prevede l'immunità assoluta per le 5 più alte cariche dello stato, tra cui, lapalissiano, il premier. Oltre ad essere incostituzionale (contrasta infatti con l'art 3 cost.), non esiste in nessun altro Paese civile.

4) Norma salva-rete4: disposizioni che si pongono in frontale contrasto con la sentenza della Corte di Giustizia europea e della Corte Costituzionale, che permettono di prorogare fino al 2012 il regime transitorio introdotto dalla legge Maccanico e dalla legge Gasparri. La sorte ha voluto che il padrone di rete4 fosse anche il premier del governo che ha proposto la legge.


Questi sono i provvedimenti che il governo intende mettere in atto con massima urgenza e che porteranno l'Italia fuori dalla crisi economica.

lunedì 16 giugno 2008

Pillole di Democrazia

"Qui ad Atene noi facciamo così: qui il nostro governo favorisce i molti, invece dei pochi, e per questo viene chiamato democrazia.
Qui ad Atene noi facciamo così: le leggi, qui, assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza, quando un cittadino si distingue, allora esso sarà a preferenza di altri chiamato a servire lo stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa, al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.
Qui ad Atene noi facciamo così: la libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana, noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro, e non infastidiamo mai il nostro prossimo, se al nostro prossimo piace vivere a modo suo, noi siamo liberi, liberi di vivere, proprio come ci piace, e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo. Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari, quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.
Qui ad Atene noi facciamo così: ci é stato insegnato di rispettare i magistrati e ci é stato insegnato anche di rispettare le leggi, e di non dimenticare mai coloro che ricevono offesa, e ci e’ stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte, che risiedono nell’universale sentimento di ciò che é giusto, e di ciò che é buonsenso.
Qui ad Atene noi facciamo così: un uomo che non si interessa allo stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile, e benché in pochi siano in grado di dar vita a una politica, beh, tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla. Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia. Noi crediamo che la felicita sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore.
Insomma io proclamo Atene scuola dell’Ellade, e che ogni ateniese cresce prostrando in se una felice versastilità la fiducia in se stesso e la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione.
Ed é per questo che la nostra città é aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.
Qui ad Atene noi facciamo così!"
Discorso di Pericle, 431 a.C.


"In Parlamento è partita l'operazione salva-Berlusconi. Come anticipato da Repubblica, al Senato sono stati presentati due emendamenti al provvedimento all'esame dell'Aula, che potrebbero essere propedeutici ad una sospensione delle azioni giudiziarie che riguardano, tra gli altri, il presidente del Consiglio. [..]
L'obiettivo sarebbe quello di bloccare la sentenza del processo Mills dove Silvio Berlusconi è imputato di corruzione in atti giudiziari"
La Repubblica, 16 giugno 2008

domenica 15 giugno 2008

Il cretino poetico



“Benedetto Croce diceva che fino a diciotto anni tutti scrivono poesie e che, da quest’età in poi, ci sono due categorie di persone che continuano a scrivere: i poeti e i cretini.”

Fabrizio De Andrè


Oggi voglio raccontarvi di un uomo che, superata da un pezzo la soglia dei 18 anni, continua a scrivere incantevoli poesie. E' il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali, alias Sandro Bondi.
Lascerò che siano le sue soavi opere a descriverne la genialità della sua persona.


A Giuliano Ferrara

Antro d’amore
Rombo di luce
Parole del sottosuolo
Fiume di lava
Ancora di salvezza


A Michela Vittoria Brambilla

Ignara bellezza
Rubata sensualità
Fiore reclinato
Peccato d’amore


A Rosa Bossi in Berlusconi (la madre si Silvio, ndr)

Mani dello spirito
Anima trasfusa.
Abbraccio d’amore
Madre di Dio


A Silvio

Vita assaporata
Vita preceduta
Vita inseguita
Vita amata
Vita vitale
Vita ritrovata
Vita splendente
Vita disvelata
Vita nova

...
Anch'io, colto da improvvisa ispirazione, ho composto alcuni versi:

A Sandro Bondi

Cervello marcio
Vita sprecata
Sproloqui insensati
Pugni da Rimbaud
Calci da Verlaine
Gomitate da Foscolo
Sputi da Leopardi
I tuoi scritti hanno un nonsochè
di lista della spesa.

lunedì 9 giugno 2008

Pillole di Democrazia.



"Adesso basta, sulle intercettazioni si fa come dico io. Scrivete quello che voglio: vanno vietate sempre, e vanno ammesse solo in casi eccezionali. Questo scandalo deve finire. [..] È inaccettabile che i magistrati possano chiedere sempre e comunque le intercettazioni per qualsiasi reato. E poi finisce sempre e tutto sui giornali, pure gli sms con uno scambio di baci
Cinque anni ai trasgressori, senza distinzioni tra chi le intercettazioni le esegue e chi le diffonde sulla stampa. Sarà un divieto assoluto. [..]"

Silvio Berlusconi, 08 giugno 2008


"Berlusconi indagato per corruzione
. Avrebbe coinvolto Saccà, dirigente Rai, nel tentativo di convincere alcuni senatori a tradire Prodi. [..]
L'INDAGINE: Da alcune intercettazioni telefoniche sarebbero emersi i contatti tra Berlusconi e Saccà finalizzati a sollecitare un senatore calabrese del centrosinistra, Pietro Fuda, e uno dei senatori eletti all'estero, Randazzo appunto, a far venire meno il proprio sostegno al governo, con il risultato di provocare una crisi."
Corriere della Sera, 12 dicembre 2007 - (il processo è tutt'ora in corso)

"Povera patria! schiacciata dagli abusi del potere di gente infame che non sa cos'è il pudore"
Franco Battiato.

domenica 8 giugno 2008

Pillole di ilarità



"Un consiglio ai livorosi professionali: piantatela di cercar di sminuirmi dicendo cazzate che rimarranno confinate in un angusto blog e pronunciate da anonimi. Là fuori c'è un Paese che mi considera, da molti anni, tra i più brillanti giornalisti in circolazione: prendetevela col Paese."
dal blog di Filippo Facci, 14/05/2008


ahahah

venerdì 6 giugno 2008

Sunto Storico®

Hai paura dell'interrogazione di storia di domani?? Non hai soldi per ripetizioni o per comprarti il prof? Non hai tempo per imparare guardando Studio Aperto o Lucignolo?
Niente paura! Da oggi potrai avere, senza sborsare un centesimo, questa splendida guida pratica di storia contemporanea "Sunto Storico"®!!
Tutto ciò che avresti sempre voluto sapere, ma che per pigrizia non hai mai chiesto!
Vorresti stare stravaccato sul divano, comodo, con i pop-corn, guardando "Amici" di Mario De Filippi e allo stesso tempo prepararti per l'interrogazione nel migliore dei modi!?! No, non sei un pirla!: grazie a Sunto Storico®, da oggi, PUOI!
Il manuale comprende 17 domande e le relative riposte.

declino ogni sorta di responsabilità in merito alle seguenti affermazioni.
coglione chi legge.

1. Biagi non è stato epurato: voleva la liquidazione.
2. L "editto bulgaro" è una invenzione dei comunisti.
3. Tangentopoli? ma va là che quelli erano toghe rosse
4. Le scalate bancarie? ma scherzi? i diretti interessati si sono autoassolti, non sai un cazzo.
5. De Magistris è un povero pirla
6. La Forleo? una povera pirla.
7. Falcone e Borsellino non capivano un cazzo di amicizie.
8. Almirante? dedichiamogli una piazza.
9. Mussolini..vuoi mettere? ha bonificato tutto li da noi!
10. Le BR in realtà con "il divo" non avevano affari.
11. La mafia? è stata sconfitta con l'arresto di "binnu". La mafia non esiste.
12. Mafia e politica? sei proprio comunista
13. I campi di concentramento? sei proprio anacronistico.
14. Berlinguer? sei troppo romantico
15. Rete4 non è abusiva e Fede è un giornalista. Non capisci niente.
16. Craxi era un ottimo statista perseguitato dal lupo cattivo Borrelli.
17. Tremonti? jolly: 1) Il miglior economista italiano del dopo guerra. 2) Il miglior avvocato italiano, insieme a Taormina.

Ici 2, la vendetta.

2 soli pensieri:

Calabria: mediterraneo di coglioni.
Sicilia: il potere dell'ignoranza.


Repubblica.it di oggi:

"La Sicilia non ci sta a pagare di tasca propria l'abolizione dell'Ici per tutti gli italiani. Raffaele Lombardo, presidente della Regione e alleato di Berlusconi al governo, annuncia battaglia. [..] Ma Lombardo non è solo nella rivolta. Insorge anche Agazio Loiero, presidente della Calabria, che ieri durante il primo incontro tra Stato e Enti locali, s'è rivolto direttamente al premier definendo "ingiusto" il sacrificio chiesto a siciliani e calabresi."


dal sito soldi-online.com (guida finanziaria online):
"Una delle coperture piu' consistenti del decreto fiscale arrivera' dai fondi che erano destinati a ''interventi per la realizzazione di opere infrastrutturali in Sicilia e in Calabria'' e ad ''interventi di tutela dell'ambiente e difesa del suolo in Sicilia e in Calabria'', secondo le indicazioni della Finanziaria per il 2007"


clap clap

venerdì 23 maggio 2008

Gli ultimi eroi


"Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola."




"E' morto, è morto nella sua Palermo, è morto fra le lamiere di un'auto blindata, è morto dentro il tritolo che apre la terra, è morto insieme ai compagni che per dieci anni l'avevano tenuto in vita coi mitra in mano. E' morto con sua moglie Francesca. E' morto, Giovanni Falcone è morto. Ucciso dalla mafia siciliana alle 17,58 del 23 maggio del 1992 [..]."



Così scriveva il quotidiano Repubblica all'indomani della strage di Capaci.

Appena due mesi dopo stessa sorte toccherà al suo amico/collega Paolo Borsellino:
“Devo fare in fretta, perché adesso tocca a me”, dichiarerà in un'intervista subito dopo la morte di Falcone. Venivano dallo stesso quartiere povero di Palermo, che vide, tra le altre, l'infanzia di Tommaso Buscetta.
Inscindibili nella nostra memoria, divenuti simbolo contro la loro stessa volontà, eroi con la sola colpa di per aver rifiutato la via facile del quieto vivere.
Inventarono le figure del "pentito", del "collaboratore di giustizia"; ricostruirono pezzo dopo pezzo la struttura di Cosa Nostra; firmarono la loro condanna a morte con il maxi processo; indagavano circa i rapporti che intercorrevano tra mafia e politica; li fecero saltare per aria, ma avevano già sottoscritto lo loro adesione all'eternità.


La procura di Palermo stava indagando su alcune intercettazioni riguardanti Mangano, Dell'Utri, Berlusconi quando li uccisero. Gli stessi Mangano e Dell'Utri condannati per mafia a seguito di quelle indagini. Mangano, l'eroe che non ha parlato. E chissà quante cose avrebbe avuto da raccontare. Ma questa è un'altra storia, ed a me, sinceramente, è rimasta poca voglia di continuare a raccontare a chi non vuol sentire, mostrare a chi non vuole vedere.
Lascio che siano loro a farlo.

Questa è l'ultima intervista rilasciata da Paolo Borsellino ad alcuni giornalisti francesi; pochi giorni dopo la sua condanna a morte fu eseguita, in via d'Amelio e, come il suo amico, divenne eroe.

lunedì 19 maggio 2008

da Repubblica:
"Allarme UE: L'Italia deve agire subito per risolvere la situazione dei rifiuti a Napoli, per evitare peggiori conseguenze per la salute pubblica. E' quanto sollecita il commissario all'Ambiente Stavros Dimas, per bocca della sua portavoce Barbara Hellferich. La Commissione ha deferito il 6 maggio scorso il nostro Paese alla Corte di giustizia europea, ma - secondo Dimas - "non possiamo aspettare la sentenza della Corte: le autorità italiane devono agire rapidamente per mettere fine ad una situazione che presenta alti rischi per la salute pubblica".

io pensavo che, oltre che dai telegiornali, dal 14 aprile la monnezza fosse sparita anche dalle strade di Napoli..
Vabbè, almeno sono finiti i tempi del caro prezzi e dei pensionati che frugavano tra gli avanzi dei mercati rionali. Come dici? Anche quelli sono spariti solo dai tg? Cioè, vuoi dire che in realtà... occazzo! e adesso?

California dreaming

L'abolizione dell'ICI costerà allo Stato circa 2,5 miliardi di euro. Tvemonti ha assicurato che il mancato gettito a carico dei comuni sarà ricompensato.
Sono curioso di vedere come. Le ipotesi sono: compartecipazione Irpef, istituzione di un nuovo tributo (Isco), trasferimenti dello Stato, stretta a carico di banche e assicurazioni con aumento tasse per le società petrolifere.
Mercoledì sapremo.

mercoledì 14 maggio 2008

Regime

Aspè, forse non avete capito bene.
Stamane l'Agcom ha aperto un'istruttoria contro la RAI riguardante la puntata del primo maggio di "AnnoZero" e quella di "Che tempo che fa".
Lasciamo stare la puntata di Annozero, soffermiamoci sul resto.
Allora:
Schifani è stato socio di persone appartenenti all'associazione mafiosa, e questo è un fatto assodato (egli stesso lo confermò durante un'udienza in tribunale nel 1994).
Nel 2006 Abbate (giornalista noto per le sue accurate inchieste sulla mafia, più volte minacciato di morte) scrive un libro a quattro mani con Peter Gomez: tale "I Complici", che riceve diversi premi, tra cui quello intitolato a Paolo Borsellino.
Nel libro vengono citati i rapporti che negli anni 80 intercorrevano tra il neo presidente Schifani e coloro che pochi anni più tardi sarebbero stati condannati per mafia: La Loggia, Mandalà, D'Agostino e Lombardo.
Sabato scorso, a "Che tempo che fa", Travaglio riprende proprio tali passaggi del sopra citato libro. Non esprime alcuna opinione, nè ne trae considerazioni affrettate.
Meh, apriti cielo!
Tutti ad indignarsi, a scusarsi, e Travaglio di qua, e Fazio di là, e Santoro, e Grillo, e la solidarietà a Schifani, e il contradditorio, e Schifani querela Travaglio, ed il corriere, e la repubblica, e l'agcom, e madonne e santi.
Ora mi domando e vi domando:
perchè l'innocente (o presunto tale) Schifani non ha querelato a suo tempo i sig.ri Abbate e Gomez per aver pubblicato tali vicende?
Risposta: non si può querelare un giornalista la cui unica colpa è semplicemente quella di aver scritto un fatto, a meno chè non si tratti di un regime dittatoriale.
E si può querelare un giornalista che racconta ciò che altri giornalisti hanno scritto in merito ad alcuni fatti?
Risposta: Se ti chiami Schifani e stai al governo con tessera P2 1816, puoi.
Conclusioni: bentornati al regime dittatoriale (e anche un pò massonico)

lunedì 12 maggio 2008

Il contraddittorio contraddittorio.

Ho letto ieri ed oggi degli attacchi (da destra e da sinistra) al giornalista Travaglio, per aver raccontato, ospite a "Che tempo che fa", dei rapporti tra il neo presidente del Senato, Schifani, ed alcuni esponenti mafiosi quali La Loggia, D'Agostino e Mandalà durante gli anni '80.
Tutte le accuse verso il giornalista si incentrano sul fatto che in studio, al momento delle rivelazioni, non era presente alcun contradditorio.
Travaglio ha però raccontato fatti accertati dalla giustizia (tant'è che nessuno ha osato minimamente accusarlo di aver raccontato vicende non veritiere) e, sinceramente, non ho mai sentito parlare di un "contradditorio sui fatti".
Allora delle due una: o Travaglio, Gomez, Saviano o chi per loro, dicono e scrivono cazzate e li si querela, oppure, anzichè riempirsi la bocca con parolone tipo "contraddittorio", la Finocchiario, Cappon, Rotondi, Ruffini, Gasparri e tutta la massa di deficenti che ci governa, farebbero bene a chiedere chiarimenti al sig Schifani circa i suoi trascorsi rapporti con i succitati mafiosi.

sabato 10 maggio 2008

Un nutto immescato cu niente

"Appartiene al tuo sorriso
l'ansia dell'uomo che muore,
al suo sguardo confuso
chiede un pò d'attenzione,
alle sue labbra di rosso corallo
un ingenuo abbandono,
vuol sentire sul petto
il suo respiro affannoso:
è un uomo che muore."

Peppino Impastato.

Stamattina Peppino avrebbe dovuto tenere il comizio conclusivo della sua campagna elettorale.
Non ci sarà nessun comizio e non ci saranno più altre trasmissioni. Peppino non c'è più, è morto, si è suicidato. No, non sorprendetevi perché le cose sono andate veramente così. Lo dicono i carabinieri, il magistrato lo dice. Dice che hanno trovato un biglietto: "voglio abbandonare la politica e la vita".
Ecco questa sarebbe la prova del suicidio, la dimostrazione. E lui per abbandonare la politica e la vita che cosa fa: se ne va alla ferrovia, comincia a sbattersi la testa contro un sasso, comincia a sporcare di sangue tutto intorno, poi si fascia il corpo con il tritolo e salta in aria sui binari. Suicidio.
Come l'anarchico Pinelli che vola dalle finestre della questura di Milano oppure come l'editore Feltrinelli che salta in aria sui tralicci dell'Enel. Tutti suicidi. Questo leggerete domani sui giornali, questo vedrete alla televisione. Anzi non leggerete proprio niente, perché domani stampa e televisione si occuperanno di un caso molto importante. Il ritrovamento a Roma dell'onorevole Aldo Moro, ammazzato come un cane dalle brigate rosse. E questa è una notizia che naturalmente fa impallidire tutto il resto.
Per cui chi se ne frega del piccolo siciliano di provincia, ma chi se ne fotte di questo Peppino Impastato. Adesso fate una cosa: spegnetela questa radio, voltatevi pure dall'altra parte, tanto si sa come vanno a finire queste cose, si sa che niente può cambiare. Voi avete dalla vostra la forza del buonsenso, quella che non aveva Peppino.
Domani ci saranno i funerali. Voi non andateci, lasciamolo solo. E diciamolo una volta per tutte che noi siciliani la mafia la vogliamo. Ma no perché ci fa paura, perché ci da sicurezza, perché ci identifica, perché ci piace. Noi siamo la mafia. E tu Peppino non sei stato altro che un povero illuso, tu sei stato un ingenuo, sei stato un nutto immescato cu niente.
Salvo Vitale

venerdì 9 maggio 2008

Parole Indigeribili.


"Pronto? È il professor Franco Tritto?”.

“Chi parla?”.
“Il dottor Nicolai”.
“Chi Nicolai?”.
“È lei il professor Franco Tritto?”.
“Sì, sono io”.
“Ecco, mi sembrava di riconoscere la voce… Senta, indipendentemente dal fatto che lei abbia il telefono sotto controllo, dovrebbe portare un’ultima ambasciata alla famiglia”.
“Sì, ma io voglio sapere chi parla”.
“Brigate rosse. Ha capito?”.
“Sì”.
“Ecco, non posso stare molto al telefono. Quindi dovrebbe dire questa cosa alla famiglia, dovrebbe andare personalmente, anche se il telefono ce l’ha sotto controllo non fa niente, dovrebbe andare personalmente e dire questo: adempiamo alle ultime volontà del presidente comunicando alla famiglia dove potrà trovare il corpo dell’onorevole Aldo Moro”.
“Ma che cosa dovrei fare?”.
“Mi sente?”.
“No; se può ripetere, per cortesia…”.
“No, non posso ripetere, guardi… Allora lei deve comunicare alla famiglia che troveranno il corpo dell’onorevole Aldo Moro in via Caetani, che è la seconda traversa a destra di via delle Botteghe Oscure. Va bene?”.
“Sì”.

“Lì c’è una Renault 4 rossa. I primi numeri di targa sono N 5”.
“N 5? Devo telefonare io?” (ed è preso dal pianto).
“No, dovrebbe andare personalmente”.
“Non posso…”.
“Non può? Dovrebbe, per forza…”.
“Sì, certo, sì…”.
“Mi dispiace. Cioè se lei telefona non… non verrebbe meno all’adempimento delle richieste che ci aveva fatto espressamente il presidente…”.
“Parli con mio padre, la prego…” (nel pianto, non riesce più a parlare).
“Va bene”.
“Pronto? Che mi dice?”.
“Lei dovrebbe andare dalla famiglia dell’onorevole Moro oppure mandare suo figlio o comunque telefonare”.
“Sì”.
“Basta che lo facciano. Il messaggio ce l’ha già suo figlio. Va bene?”.
“Non posso andare io?”.
“Lei, può andare anche lei”.
“Perché mio figlio non sta bene”.
“Può andare anche lei, va benissimo, certamente: purché lo faccia con urgenza; perché le volontà, l’ultima volontà dell’onorevole è questa: cioè di comunicare alla famiglia, perché la famiglia doveva riavere il suo corpo… Va bene? Arrivederci”.

mercoledì 23 aprile 2008

De ex novo liberatio

Ommiddio.
La mia voleva essere una burla satirica. Pensavo fosse tale finanche il commento del Russo.
Mi sbagliavo.

Di sarcastico non c'è un bel niente nelle parole di Gustavo Selva, (il tipo dell'ambulanza, noto automezzo ospedaliero per il trasporto pubblico di politici verso studi televisivi), che, nella giornata di ieri, ha concretamente avanzato l'ipotesi di una possibile soppressione della festa del 25 aprile:
«L'attività dei partigiani è emersa solo dopo il 25, ma sul piano militare hanno fatto solo dei danni. Per esempio l'uccisione di un soldato tedesco che stava magari pascolando qualche animale, ucciso da quelli che dopo il 25 aprile sono stati definiti eroi della Resistenza, a cominciare da Arrigo Boldrini che io ho conosciuto nella sua attività».

Permettetemi di raccomandargli un valido testo di storia, giacchè quest'uomo non ha evidentemente afferrato un emerito cazzo.
E' infatti grazie alla "millantata" opera di uomini militarmente "incapaci" che oggi a Selva è consentita la libertà di pensiero (pur non meritandone la facoltà stessa), la libertà di parola, e perchè no, la libertà di proferire puttanate.

A questo punto non so se e/o quanto ironica possa essere l'idea di anticipare il Natale al genetliaco del genio di Arcore.


« Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un Italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra costituzione. »
(Piero Calamandrei, Discorso ai giovani sulla Costituzione nata dalla Resistenza. Milano, 26 gennaio 1955)

martedì 22 aprile 2008

Bella addio

Bella Ciao? Ad Alghero è cancellata dalle canzoni previste per il 25 aprile. La banda musicale, infatti, non suonerà la canzone simbolo della festa della Liberazione perché il sindaco del centro catalano «non vuole».

Prevista per il prossimo futuro anche la cancellazione del 25 aprile stesso.

Vi è incertezza invece, per ovvie ragioni, circa la possibilità di anticipare il Natale in data 29 settembre:

lunedì 21 aprile 2008

Mediamente l'Ici



Ok, torniamo a noi.

L’abolizione dell’Ici sulla prima casa (ai primi posti da alcuni giorni nel dibattito politico) gioverà essenzialmente alle città del Nord; a Firenze, Pisa, Verona, Torino, Padova etc, infatti l’imposta sull’abitazione è mediamente compresa tra i 170 ed i 320 euro, tenuto conto dello sconto statale introdotto con l’ultima Finanziaria.

Diversa invece la situazione delle città del Mezzogiorno, dove l’imposta media, sempre a seguito della Finanziaria 2008, è stata ridotta a poche decine di euro (dai 12 di Reggio Calabria ai 45 di Frosinone, fino agli 86 di Napoli).

Il risparmio medio per il cittadino italiano sarà comunque di 144 euro all’anno. Andatelo a spiegare ai Reggini.

lunedì 14 aprile 2008

Yes, we couldn't

Da gossipnews.it,
"Un vero colpo da maestri quello messo a segno da Lele Mora sabato scorso. L'agente dei Vip ha lasciato tutti di stucco all'inaugurazione del club 'Lele Mora House' di Desenzano del Garda quando, direttamente da Hollywood, si è materializzata all'evento la regina dei rotocalchi di tutto il mondo, Paris Hilton. Si, proprio lei, l'ereditiera più famosa del pianeta, in carne ed ossa. E GossipNews è in grado di mostrarvi in anteprima le foto dello storico evento: Paris, impeccabile come sempre, a braccetto con Mora.


Non c'è che dire: i tempi cupi delle inchieste giudiziare sono solo un lontano ricordo. Il manager dei volti noti italiani è tornato ai vecchi festi. Le foto di Paris Hilton insieme a Lele Mora all'inaugurazione del 'Lele Mora House' di Desenzano del Garda su GossipNews."
Edoardo Rossi

giovedì 10 aprile 2008

Una precisazione pleonastica

Mi hanno suggerito maggior sobrietà nell'esporre le mie idee. Mi hanno invitato a non cadere nella volgarità, evitando allusioni un pò banali. Sono d'accordissimo: potrei fare di meglio.
E allora mettiamo un pò da parte gli ornamenti retorici, di cui spesso ho abusato. Vorrei riportare (evitando di commentare) una vicenda che ha scatenato particolari polemiche.

Il sig. Dell'Utri Marcello rilasciava nello scorso pomeriggio la seguente dichiarazione: "Mangano è un eroe"
Pochi minuti dopo, il sig. Berlusconi Silvio si afrettava a confermare tale tesi.

Vittorio Mangano era un criminale legato a Cosa Nostra. Ha offerto per un lungo periodo di tempo prestazioni lavorative presso la residenza di Arcore del sig. Berlusconi, in qualità di Stalliere.
Marcello Dell'Utri, già politico e grande amico del sig. Berlusconi, nel dicembre 2004 è stato condannato in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa.

lunedì 7 aprile 2008

Quant'è bella giovinezza

Vi ricordate quando gli allora ministri Calderoli, Castelli, Bossi, Maroni e Tremonti (che si pronuncia Tvemonti), cantavano a lugano
questo simpatico motivetto?
Che spasso!
E quando prendevano piscio di maiale e lo mettevano dove stava per nascere una moschea?
Ah, quelli si che erano bei tempi.
Oppure quando gridavano, sbraitavano, minacciavano Roma ladrona: "Malpensa non s'ha da fare!", salvo poi ripensarci qualche anno dopo e sbraitare nuovamente per "difendere Malpensa contro lo schiaffo coloniale romano".
Forse non sapevano nemmeno loro quel che volevano, però era bello. Era puro spirito di contraddizione.
Mi piaceva. In fondo la lega, così come la sega, è un movimento del cazzo.
E ti piace.

domenica 6 aprile 2008

A volte ritornano

Ecco un'altra intelligente affermazione dell'uomo col coso duro. Sapete dove glielo metterei il fucile?

sabato 22 marzo 2008

Il ritorno del moralizzatore

Casini: "Commissione su G8 proposta da Veltroni è una vergogna"
"Veltroni ha commesso un atto gravissimo, proponendo la commissione d'inchiesta sui fatti del G8". Lo ha detto il candidato premier dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, intervenendo all'apertura della campagna elettorale del partito a Terracina, in provincia di Latina. "Se qualcuno ha sbagliato è giusto che vada in galera - ha aggiunto Casini - perché nessuno può pensare di essere al di sopra della legge. E' inaccettabile però che qualcuno voglia mettere sotto accusa la Polizia di Stato. E' una vergogna".

giovedì 20 marzo 2008

Bastardidentro


Da La Repubblica di oggi, alcuni passaggi dell'intervista a Castelli (ministro della giustizia all'epoca dei fatti di Genova), di Liana Milella.

Invece di criticare i violenti attacca i pm?
"La storia italiana è piena di pm che sostengono tesi rivelatesi fasulle. Il loro non è oro colato. Vedremo quanto reggerà nel dibattimento".

A Bolzaneto non furono sospesi i diritti umani?
"Lo nego. Alcuni fatti sono stati equivocati dagli imputati. Come la perquisizione corporale che è prevista dal regolamento. Chi denuncia le flessioni non sa che è solo un sistema tecnico per evitare ricerche più intrusive. Non c'è umiliazione per puro sadismo".

Chi mise gli arrestati nella posizione del cigno applicava la legge?
"Neanche a me sembrò normale e chiesi perché venisse fatto. Mi fu data una risposta strana, per evitare che i ragazzi toccassero le ragazze. Rimasi perplesso. Dalla commissione emerse che fu necessario per separare gli immatricolati dagli altri. Deciderà il giudice se stare in piedi quattro ore vuol dire sospendere i diritti".

Per lei è normale?
"I metalmeccanici stanno in piedi otto ore al giorno e non si sentono umiliati e offesi. Immatricolazioni e identificazioni si sono protratte oltre il tempo normale. Non fu anomalo in una notte come quella".

Perché si precipitò a Genova? Vide gli abusi? A caldo negò pestaggi "sistematici e preordinati".
"E li nego tuttora. Ero a casa e seppi dell'assalto a Marassi. Ritenni mio dovere stare vicino ai miei uomini. Non ero solo. La visita a Bolzaneto fu decisa al momento. Parlai con un fermato, ma non mi disse nulla. Tuttora mi chiedo perché i pm non mi abbiano mai chiamato. Non è strano? Comunque dopo il G8 ci furono lettere di complimenti per la penitenziaria come quella di un funzionario Usa".

lunedì 17 marzo 2008

Riporto un articolo pubblicato oggi su La Repubblica. Clicca qui Durante questi anni se n'è sempre parlato sottovoce (quando se n'è parlato), cercando di negare ogni sorta di responsabilità da parte delle istituzioni, o comunque di negare l'accaduto. Come quando ad esempio alla camera hanno bocciato, vedi Fini, il provvedimento che avrebbe dovuto istituire una commissione d'inchiesta sui fatti in questione. Lo stesso Fini che affermava "Tutti vogliamo l'accertamento della verità", e che si trovava per caso in gita turistica nelle questure di genova durante quei giorni.
La polizia a genova ha perso i tratti distintivi che differenziano gli esseri umani dagli animali, e qualsiasi persona che ha intenzione di sprecare una sola parola di giustificazione o comprensione nei loro riguardi, a mio parere, non è degno della facoltà di pensiero.

sabato 1 marzo 2008

Rage against the machine

Pdl: Bondi, non sarà candidato chi ha procedimenti penali in corso
«Esclusi naturalmente quelli che, come sappiamo, hanno un'origine di carattere politico».

E quali cazzo sarebbero i procedimenti in corso di carattere politico?

Questi?
* Diritti televisivi, falso in bilancio, frode fiscale, appropriazione indebita;
* Mazzette a David Mills, corruzione giudiziaria.


Quando cazzo pensa la gente di svegliarsi un attimino? mai?


Ah, quasi dimenticavo. L'altro giorno a Porta a Porta c'era ospite il nano di Arcore: «Bla bla pressione fiscale sotto il 40%, bla bla rialzati italia, bla bla bla..» le solite menate insomma, finchè..colpo di genio! «..IL NOSTRO PROGRAMMA E' STATO PRESENTATO ALLA COMMISSIONE EUROPEA ED APPROVATO DA ALMUNIA (Commissario europeo per gli Affari Economici e Monetari, ndr)»
"azz" ho pensato. "Vuoi vedere che sta volta..".

Tutto ok, finchè un giornalista, destatosi dallo stato comatoso che ci affligge, in una conferenza stampa ha chiesto proprio ad Almunia chiarimenti a riguardo.
«NON HO MAI RIVECUTO (NE' APPROVATO) ALCUN PROGRAMMA DA PARTE DEL PDL» ha risposto un pò sorpreso il commissario.

figa, ma dai?

sabato 16 febbraio 2008

Buona la prima

« L'uso che Biagi, come si chiama quell'altro...? Santoro, ma l'altro... Luttazzi, hanno fatto della televisione pubblica, pagata coi soldi di tutti, è un uso criminoso. E io credo che sia un preciso dovere da parte della nuova dirigenza di non permettere più che questo avvenga. »
Silvio Berlcusconi, durante una conferenza stampa in occasione di una visita ufficiale a Sofia (Bulgaria), 18 aprile 2002

« Il presidente del Consiglio non trova niente di meglio che segnalare tre biechi individui: Santoro, Luttazzi e il sottoscritto. Quale sarebbe il reato? [...] Poi il presidente Berlusconi, siccome non intravede nei tre biechi personaggi pentimento e redenzione, lascerebbe intendere che dovrebbero togliere il disturbo. Signor presidente, dia disposizioni di procedere perché la mia età e il senso di rispetto che ho verso me stesso mi vietano di adeguarmi ai suoi desideri [...]. Sono ancora convinto che perfino in questa azienda (che come giustamente ricorda è di tutti, e quindi vorrà sentire tutte le opinioni) ci sia ancora spazio per la libertà di stampa; sta scritto - dia un'occhiata - nella Costituzione. Lavoro qui in Rai dal 1961, ed è la prima volta che un Presidente del Consiglio decide il palinsesto [...]. Cari telespettatori, questa potrebbe essere l'ultima puntata del Fatto. Dopo 814 trasmissioni, non è il caso di commemorarci. »
Enzo Biagi, replica nella puntata de "Il Fatto", 18 aprile 2002

«
Mi sono battuto perché Biagi non lasciasse la televisione, ma alla fine prevalse in lui il desiderio di poter essere liquidato con un compenso molto elevato»
Silvio Berlusconi, intervistato dal direttore del tg1 Riotta, 15 febbraio 2008


Che pezzo di merda..

giovedì 14 febbraio 2008

Menomale che Silvio c'è




Ebbene si, la campagna elettorale televisiva è formalmente cominciata.

Ad inaugurarla è stato il candidato premier del Partito delle Libertà,
S. Berlusconi, che 2 sere fà è stato ospite di Bruno Vespa e del suo
interessantissimo programma. Slogan: "Rialzati Italia"

(ASCOLTA ANCHE TU IL NUOVO BELLISSIMO INNO "MENOMALE CHE SILVIO C'E'! ..
CLICCA QUI! )

Ovviamente, per questioni di par conditio, il suddetto salotto
televisivo ha visto sfilare, il giorno seguente, il leader del Partito
Democratico, W. Veltroni - di oggi la notizia di un'intesa con Di
Pietro. Slogan: "Si può fare"

Varie (ed al solito fantasiose) le tematiche trattate dal primo,
diverse, ma con qualche punto di intersezione, quelle del secondo.

Preme rammentare che con la locuzione di "campagna elettorale (televisiva)" s'intende espressamente "mucchio di minchiate intenzionalmente rigurgitate senza soluzione di continuità, allo scopo di persuadere i più increduli del fatto che se una cosa viene ripetuta n volte implica la sua veridicità"

A tale definizione si accompagna spesso il fatto che più la minchiata sparata è grande, più la gente si convince che sia vera, in quanto è consuetudine pensare che nessuno oserebbe mai ingannare in misura eccedente l'umana razionalità, quasi fosse un insulto. E lo è.

Leggete dunque con tutte le precauzioni del caso le seguenti:

-Berlusconi promette l'abolizione dell'ICI sulla prima casa.
-Veltroni sfodera il bonus bebè (2500 € a figlio)

-Berlusconi intende detassare tredicesima, quattordicesima e straordinari
-Veltroni vuole riformare la legge 30 (la Biagi)

-Entrambi sono d'accordo sul dialogo per le riforme più importanti.


Chi la spunterà? chi riuscirà a raccontare ripetute cazzate senza mostrare segni di cedimento? La sfida sarà dura, nonostante il primo sembri destinato a vincere considerati i suoi 14 anni di allenamenti stremanti (le sue personali agenzie gli danno addirittura 15 punti percentuali di vantaggio in questa campagna elettorale: l'importante è che però ci si ricordi sempre della su citata definizione)

domenica 10 febbraio 2008

Election Day

giovedì 31 gennaio 2008

Emigrazione con vista satellitare per Rete4


Stamani i giudici della Corte di giustizia UE hanno ammonito il regime radiotelevisivo italiano, e rammentato che Rete4 è abusiva dal ’99 (sta infatti illegittimamente occupando le frequenze concesse mediante gara d’appalto a Europa7, dell’imprenditore Di Stefano)

Già nel 94 infatti, la Corte Costituzionale con la sentenza 420, stabiliva in difesa del pluralismo, che un unico soggetto privato (indovinate ancora chi è) non potesse detenere tre reti nazionali, concedendo un periodo di transizione e rimettendo il problema al legislatore per una soluzione definitive entro e non oltre l’agosto 1996. Non succede nulla.

Nel 99 il baffetto D’alema istituisce una gara per la concessione delle frequenze televisive; la vince Di Stefano, che però non ottiene un bel niente.

L’imprenditore fa ricorsi, controricorsi, appelli, cause penali, commissioni europee etc. etc., e li vince tutti. Ma non succede ancora un bel niente. Fino a quando non arriva alla Corte Costituzionale che nel novembre 2002, ha stabilito in maniera inequivocabile che: - Rete4, dal 1 Gennaio 2004 dovrà emigrare sul satellite. (sentenza n 466-2002, per gli scettici) ..certo

Al che Rete4 ha simpaticamente risposto: “Si, come no, vai tranquillo proprio: tu mi dici quello che devo fare, e io lo faccio”

Io dico, ma è possibile che dobbiamo fare ‘ste figure agli occhi dell’Europa intera? Ci dobbiamo sempre far riconoscere?

per grazia, su, levatevi dalle palle voi e quel cesso di telegiornale abusivo! Andate a trasmettere su Saturno..

mercoledì 30 gennaio 2008

Ad personam lex, sed lex!



(riditistaminchia)

E così dopo 6 anni (sei) di sospensione, in data odierna, a seguito di un'udienza lampo, è arrivata la sentenza definitiva.
"processo SME: Berlusconi assolto. I fatti non sono più previsti come reato"

Lodevole intuizione..

Medesimo esito del processo All Iberian, di qualche anno fa, che vedeva coinvolto il medesimo imputato, con la medesima accusa.

Una riforma del 2002 (indovinate chi l'ha varata) aveva infatti inserito alcuni limiti di punibilità del falso in bilancio: al di sotto di una certa soglia, il reato viene derubricato a illecito amministrativo (in altri termini, la punibilità è esclusa se la falsità o le omissioni determinano una variazione del risultato economico di esercizio, al lordo delle imposte, non superiore al 5% o una variazione del patrimonio netto non superiore all'1%)

Tanto per fare un esempio, la FIAT che ha un patrimonio netto di 10,04 miliardi di euro, può tranquillamente agire in termini di "finanza creativa", purchè il guadagno che ne deriva non sia superiorie ai 100 milioni di euro.


ps:
è stato notato da alcuni passanti un enorme autoarticolato diretto a grande velocità verso la villa di Arcore. Si ipotizza contenga 500 milioni di cannoli siciliani, gentile omaggio della pasticceria Mercier.

venerdì 25 gennaio 2008

Goodbye Prodi..





E' finita.
156 Si, 161 No, 1 astenuto.
Si conclude così l'era prodiana, così come nel '98 tradito dalla sua coalizione.
La prima volta per mano dell'ala estremista della coalizione (specificamente Rifondazione Comunista, che non votò la finanziaria).
Ieri invece il merito è stato tutto dei centristi (Udeur e Liberal Democratici, che hanno voltato le spalle al governo per ragioni a noi sconosciute).

(da leggere con tono ironico)
Grazie Mastella
Grazie Dini

(abbandonate il tono ironico)
grandissime teste di cazzo

venerdì 18 gennaio 2008

Che mica Cuffaro è mafioso..!



Salvatore Cuffaro, presidente della regione Sicilia, è stato oggi condannato a 5 anni dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, reo di "favoreggiamenti personali a singoli mafiosi". Non è stato ad ogni modo ritenuto colpevole di favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra (secondo la sentenza non ha favorito in maniera diretta l'associazione mafiosa..ha soltanto favorito degli individui mafiosi) ..??..??..

E' stato inoltre interdetto dai pubblici uffici per tutta la durata della pena; infatti il nostro Totò ha subito replicato:
«E' stato riconosciuto che non sono colluso!» ergo annuncia felice che non si dimetterà dalla sua carica.

Anche Casini gongola: «Da sempre sappiamo che Cuffaro non è colluso con la mafia. Da oggi lo ha certificato anche un tribunale della Repubblica».

Ahh! Ok ora è chiaro! Cuffaro non è un mafioso! Lui non lo sapeva che erano dei mafiosi quelli là!
E ci voleva tanto a capirlo?

PS: Come molti di voi sapranno, da ieri l'uomo di Ceppalonia non è più ministro. Ora gli saremmo tutti grati se la smettesse di continuare a frantumarci le palle con i suoi "aut aut". Grazie di cuore